Non è un delirio di onnipotenza, solo il titolo dell'ultimo romanzo di Giorgio Faletti che come nei precedenti non delude certamente.
A fare da sfondo la guerra, una guerra lontana ma che riesce ancora a mietere vittime a distanza di cinquantanni.
Faletti nella sua narrazione fa uso, e spesso "abuso", di flash-back che vengono utilizzati come espediende per creare la suspance richiesta in un libro di questo genere, solo che alla lunga forse diventa stancante il continuo trovarsi ad un certo punto della narrazione e poi dover "tornare indietro" per sapere cosa è accaduto nel frattempo e come siamo arrivati ad una certa conclusione. Lo studio dei luoghi è come sempre preciso, quasi "maniacale" nella descrizione sopratutto topografica quasi a livello di una guida "Lonely planet"!
I personaggi sono caratterizzati e ben definiti e certamente ci si affeziona facilmente dopo averli conosciuti un pò.
La storia è originale e differente dal solito giallo con le indagini sul serial-killer di turno che tanto va di moda ma che ormai abbiamo letto in tutte le salse. Tutto sommato un buon romanzo che consiglio di leggere sopratutto se vi piace lo stile di questo "ormai" scrittore a tutti gli effetti.
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