sabato 28 agosto 2010

Il ragazzo che amava Shakespeare

Un memoir; la storia di Bob Smith nato a Stratford (quello negli Stati Uniti) omonima cittadina natale di William Shakespeare, in una famiglia investita dal dramma di una figlia gravemente handicappata dalla nascita che diventerà sua responsabilità fino al giorno in cui abbandonerà la casa dei genitori e lei prenderà la via dell'istituto specializzato.
Un giorno Bob entra in una biblioteca ed "incontra" Shakespeare, da quel momento in poi diverrà la sua ragione di vita, l'architrave sul quale costruire il proprio futuro che lo vedrà sempre in contatto con il drammaturgo inglese ed attraverso il quale incontrerà tante persone diverse le più importanti delle quali gli anziani ai cui egli stesso legge e "spiega" le opere di 400 anni prima.
Un continuo alternarsi di flash-back, narrazione presente e citazioni Shakespeariane attraversano tutta la vita dell'autore dall'infanzia, all'abbandono della sorella malata, al ritrovamento finale in un incontro commovente a distanza di tanti anni...
Chi ama Shakespeare non potrà che amare anche il suo fan numero uno!

lunedì 9 agosto 2010

Pesto alla Rianese

Dato che il pesto alla Genovese originale si fa obbligatoriamente con il basilico ligure e l'olio ligure, e visto che ne sono sprovvisto, ho pensato di fare con il basilico dell'orticello del mio caro vicino e con l'olio di Riano prodotto da alcuni miei amici; ne viene fuori il Pesto alla Rianese I.G.T. :D

Per la preparazione mi sono ispirato a quella originale, ma anche qui non avendo il mortaio e pestello ho dovuto usare un mero frullatore.

Ripeto quindi le dosi, mentre il procedimento originale lo trovate sempre qui.

Per condire 600 gr. di pasta occorrono:

50 gr. di foglioline di basilico fresco coltivato a Riano
½ bicchiere d'olio d'oliva extravergine Rianese
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di pinoli
qualche grano di sale grosso
6 cucchiai di parmigiano reggiano D.O.P.
2 cucchiai di pecorino romano D.O.P.
























se avete il pestello col mortaio seguite la procedura originale, altrimenti mettete tutto nel frullatore con l'aggiunta di un paio di cubetti di ghiaccio per evitare che il calore ossidi il composto.

sabato 7 agosto 2010

Chiusura Sforno 2010 & Pollarium


Ancora Sforno.
Ormai la cena di chiusura della pizzeria più amata è diventata tradizione e questa volta si è "sposata" con l'altrettanto tradizionale cena delle "Galline" che mi hanno ospitato in qualità di Galletto in compagnia di Federico (l'altro gallo della serata).
Come si dice "Cotta e Mangiata" grazie alla tempestiva proposta di Giulia che ha chiamato tutti a rapporto per passare una bella serata in compagnia e mangiare come sempre ottimamente.

Stavolta ho voluto provare il Calzone Romano: ripieno di mozzarella, prosciutto crudo, uovo e pepe. Veramente buono, come si confermano ottimi e sfiziosi gli antipasti fritti che ci siamo concessi in apertura: i fiori, le strisce di pollo, le patatine, gli anelli di cipolla ed i supplì...













Unico neo della riuscita serata è stato un lancinante mal di testa di certo non aiutato dalla tavolata vicino alla nostra, di una famiglia composta da prole chiassosa e maleducata e nonni altrettanto "casinisti"!! Non ci sono più gli anziani di un tempo!! :)














Grazie a tutti i convenuti con una menzione speciale per Giulia che ha fornito sia le batterie per la fotocamera (penosamente scarica dopo il primo scatto) che l'aspirina per la mia emicrania...
Buone vacanze ad Antonio e Stefano ed a tutto lo staff di Sforno!!

giovedì 5 agosto 2010

The Road

Capita che vuoi vedere un film al cinema e non ci riesci.
Capita che d'estate, se resti in città, hai una seconda chance...
Mi è capitato ieri di vedere "The Road" tratto dall'omonimo libro vincitore del premio Pulitzer di Cormac McCarthy.
In un mondo distrutto da un non precisato evento, dove piante ed animali sono stati cancellati e dove sopravvivono pochi disperati alla ricerca di cibo, l'esodo di un padre ed un figlio, nato all'inizio di questa tragedia planetaria, verso un posto dove riuscire a vivere piuttosto che sopravvivere. Dovranno affrontare ed evitare pericoli quali gruppi di cannibali, incontreranno altri, pochi, disperati lungo la strada che li conduce prima verso la costa e poi verso sud, dove fa caldo, per sfuggire al freddo ed alla neve che ha già ucciso la moglie e madre dei due profughi.
Un film drammaticamente intenso che racconta in primis il rapporto e l'amore di questo padre verso lo sfortunato figlio che non ha mai visto il mondo di "prima" e che deve imparare in fretta come sopravvivere quando lui non ci sarà più...
La fotografia è azzeccatissima, volutamente sui toni del grigio, il grigio della morte e della distruzione, della desolazione, del niente; solo i ricordi sono a colori per creare il giusto evidente contrasto col passato felice e florido. Anche le scene apocalittiche meritano una citazione per l'efficacia ed i particolari dove niente è lasciato al caso.
Bella la regia che trasmette l'intensità dei momenti, bravissimi i protagonisti (Viggo Mortensen, Kodi Smit McPhee, Charlize Theron), bambino incluso.
Triste, drammatico e molto bello. Finale che lascia un barlume, seppure fievole, di speranza.
Consigliato.