Di Fabio Volo ho letto il primo (Esco a fare due passi) e quest'ultimo libro, di tempo ne è passato parecchio e si "legge".
Anche questa storia è raccontata in prima persona ma questa è molto più intimistica. Si tratta di sentimenti, di rapporti coi genitori e con il nostro prossimo: il prossimo che diciamo di amare, dunque delle persone che nella nostra vita ci stanno nostro malgrado o che facciamo entrare malgrado loro ed allo stesso modo lasciamo che escano a volte per sempre.
Commovente e inaspettato, scritto molto bene, si legge in un momento, forse perché molti di noi ci si specchieranno e ritroveranno il loro rapporto a volte conflittuale col padre e la loro "diseducazione sentimentale", un male che credo affligga l'umanità dalla notte dei tempi perché siamo bravissimi a comunicare nell'era della comunicazione, abbiamo centinaia di modi diversi per farlo, ma comunicare ed esprimere i nostri sentimenti, quello no, non abbiamo ancora imparato a farlo.
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