Romanzo divertentissimo di Andrea Camilleri che racconta, ispirandosi a personaggi realmente esistiti negli anni '30, la storia di un principe, nipote dell'allora Imperatore d'Etiopia, che soggiorna per motivi di studio a Vigàta portando scompiglio nella vita della tranquilla cittadina e del sistema fascista riuscendo a coinvolgere anche le più alte cariche del centralismo dittatoriale dell'epoca.
Raccontato in parte come un romanzo epistolare ed in parte con "frammenti di vociate" dal gusto prettamente teatrale, molto godibile e credibile dato che il linguaggio burocratico del regime è assolutamente plausibile, tanto quanto la stupidità mista alla cialtroneria tutta italiana che spesso caratterizza anche la nostra epoca.
Sorriso amaro quando si ride sopratutto di noi stessi, ma un degno aiuto per far passare qualche ora di svago riflettendo sul passato e su un futuro che si fa sempre più triste presente. Assolutamente consigliato.
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