lunedì 17 novembre 2008

Solo per giustizia

Raffaele Cantone è un ex pm, ora è entrato in cassazione dopo una brillante carriera e dopo aver passato, tra le altre cose, otto anni alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha scritto questo libro che descrive in parte la sua vita, inevitabilmente legata al suo lavoro ed al posto in cui è nato, è cresciuto ed ha vissuto, ed alcune delle vicende legate alla camorra delle quali si è occupato.
Un libro scritto in prima persona, raccontato come lo racconterebbe un amico che non vediamo da tempo, ci sono infatti salti temporali in avanti e indietro legati ad inevitabili associazioni di idee e di fatti.
Comincia e finisce nell'ufficio all'undicesimo piano della dda nel centro direzionale di Napoli, a due passi da Poggio Reale, dove il magistrato raccoglie negli scatoloni tutte le sue cose ed insieme a questi anche tutti i suoi pensieri con le inevitabili somme da tirare, riflessioni sul sistema giudiziario, di quanto sia difficile (malgrado l'impegno assoluto di molta gente) combattere non soltanto la camorra ma anche la mentalità che la rende prospera.
Una carriera dovuta, oltre alla professionalità e alla preparazione, anche (come spesso ripete l'autore) al caso.
Il libro è stato scritto anche su esortazione ed incoraggiamento di Roberto Saviano (autore di Gomorra) che come dice Cantone ha avuto il merito di cominciare a scalfire le coscienze almeno al livello culturale di chi la camorra la vive e la subisce ogni giorno sulla propria pelle.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, molto confidenziale ed essenziale. Un libro da leggere specie dopo Gomorra perchè permette di leggere alcuni aspetti da un punto di vista differente e se si vuole più "professionale" ma mai noioso.