
Questo libro di Sam Savage, non è però il solito libro che parla di un topolino e delle sue avventure; in realtà Firmino è l'incarnazione di tutti quelli che non riescono a vivere senza poter leggere qualcosa quasi fosse vitale come il cibo... E' infatti di libri che Firmino si nutre fin dalla nascita, dapprima letteralmente e poi, quando ne scopre la vera essenza ed il contenuto, leggendoli tutti e creandosi una propria coscienza critica di se e del mondo che lo circonda. Vivrà per tutta la vita dapprima in una libreria e poi insieme ad uno scrittore Bohemien. La parabola della sua vita ricalcherà quella del quartiere in cui si trova, una sorta di nascita, decadenza e caduta: Firmino non abbandonerà mai il luogo in cui è nato, anzi tornerà esattamente dove tutto ebbe inizio, prima della fine. Un libro piccolo come un topo ma pieno di citazioni bibliografiche (non poteva essere altrimenti) e di significati, un topo più umano di così, nell'accezione completa del termine, non si era mai "letto" prima. Triste e commovente. Una menzione speciale per la traduttrice Evelina Santangelo che ha svolto un lavoro egregio. Consigliato.
1 commento:
Grazie del consiglio.
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