domenica 10 agosto 2008

L'ombra del vento

Un libro nel libro, un'indagine del tempo, un intrico di destini incrociati. Ambientato a Barcellona nella Spagna Franchista, questo romanzo prende il lettore dall'inizio alla fine.
Carlos Ruiz Zafòn ti prende per mano e ti trascina nei misteri che iniziano con il ritrovamento dell'unica copia di un libro "maledetto" come il suo autore e tutti quanti ne sono venuti in contatto.
Il protagonista troverà, nella sua lunga indagine, parecchi punti di contatto con lo sfortunato autore dell'opera che come molte storie comincia e finisce in un cimitero: "il cimitero dei libri perduti"...
Più di quattrocento pagine che si leggono in un istante tanto è coinvolgente ed interessante la narrazione. Una vera rivelazione capitata per caso, un successo editoriale che è cresciuto dapprima in sordina ma che ha avuto inevitabilmente un grande successo.

giovedì 7 agosto 2008

La Taverna del Ghetto Kosher

La macchina del tempo non è ancora stata inventata, ma ci sono dei luoghi di Roma che riescono a portarti iin una diversa dimensione temporale, basta entrarci ed immergerti nella loro atmosfera. Uno di questi è sicuramente "La Taverna del Ghetto", nel cuore del portico d'Ottavia, un paese nella città eterna, farci due passi è sempre suggestivo specie durante una bella giornata d'estate.
Abbiamo deciso di mangiare all'interno nonostante la presenza di tavoli esterni, ma il caldo ci ha fatto optare per l'aria condizionata a livello molto confortevole. Il locale è una vera e propria taverna, non ci sono infatti finestre, ma è ben illuminato, sul soffitto volte crociera e le pareti alternate tra intonaco liscio e mattoncini a vista. Ci sono inoltre interessanti quadri che ricordano scene di biblica memoria.
Il menu è molto ampio e contiene specialità romane ed ebraiche, ovviamente non è possibile trovare maiale troveremo dunque la "Carbonara come la facciamo noi" e la "Amatriciana con sugo di manzo", in generale ho trovato la voce dei prezzi a fianco di ciascuna pietanza abbastanza alta... Per iniziare prendiamo il famoso carciofo alla giudia, non è stagione e si sente ovviamente, però è comunque ben fatto e abbastanza saporito, insieme anche degli ottimi fiori di zucca fritti con ripieno di cernia fresca. Seguitiamo e terminiamo il nostro pranzo veloce con delle bracioline di agnello (abbacchio a Roma) fritte con contorno di patatine fritte e insalatina mista: ottime, fritto asciutto e saporito, le patatine sono quelle surgelate.
Bevuto dell'acqua minerale e caffè. Non conosco il conto finale perchè ero ospite in ogni modo doveva essere circa settanta euro. Il servizio è cortese e discreto.
link: http://www.latavernadelghetto.com/

sabato 2 agosto 2008

Firmino

Vista la mole produttiva di libri, cartoni animati, film e quant'altro ritragga topi come protagonisti, tra duemila anni oppure quando la nostra civiltà non esisterà più, probabilmente gli "archeologi del futuro" penseranno che i topi ed i ratti erano per noi animali sacri come succede in India al Karni Mata Temple "IL TEMPIO DEI TOPI". Questo tempio si trova ad una trentina di Km da Bikaner a Deshnok ed ospita indisturbati centinaia di ratti considerati appunto sacri in base ad una leggenda che narra che: “Karni Mata, incarnazione di Durga, avesse chiesto a Yama, dio della morte, di resuscitare il figlio di un cantastorie, allorché Yama si rifiutò, Karni Mata fece reincarnare in topi tutti i cantastorie defunti affinché Yama fosse privato delle anime di quegli uomini, in seguito i topi si sarebbero nuovamente reincarnati in uomini.” (Cit. Lonely Planet)
Questo libro di Sam Savage, non è però il solito libro che parla di un topolino e delle sue avventure; in realtà Firmino è l'incarnazione di tutti quelli che non riescono a vivere senza poter leggere qualcosa quasi fosse vitale come il cibo... E' infatti di libri che Firmino si nutre fin dalla nascita, dapprima letteralmente e poi, quando ne scopre la vera essenza ed il contenuto, leggendoli tutti e creandosi una propria coscienza critica di se e del mondo che lo circonda. Vivrà per tutta la vita dapprima in una libreria e poi insieme ad uno scrittore Bohemien. La parabola della sua vita ricalcherà quella del quartiere in cui si trova, una sorta di nascita, decadenza e caduta: Firmino non abbandonerà mai il luogo in cui è nato, anzi tornerà esattamente dove tutto ebbe inizio, prima della fine. Un libro piccolo come un topo ma pieno di citazioni bibliografiche (non poteva essere altrimenti) e di significati, un topo più umano di così, nell'accezione completa del termine, non si era mai "letto" prima. Triste e commovente. Una menzione speciale per la traduttrice Evelina Santangelo che ha svolto un lavoro egregio. Consigliato.